Nail Chiodo

Guerre ludiche

Canto IX

Traduzione dall’originale inglese di Alessandro Gallenzi.

Le donne italiane devono essere lasciate
in eredità perché si possa avere commercio
con loro, visto che sono sempre in ritirata
verso un porto originario dall’eterna trinità
di genitori, fidanzato e marito.
Ci sono, chiaramente, delle eccezioni,
anche se queste tendono a essere isolane
o, più in generale, meridionali,
e dall’aria particolarmente orgogliosa.
Ma perché indugiare su cose così noiose?1
Ci sono periodi nei cuori delle ragazze,
e periodi quando esse sono donne fatte,
prima che il cadere e ricadere nella falsità
chiuda le frontiere della loro stag-nazione,
in cui venti oceanici possono ancora portarle via,
strapparle alla famiglia e agli amici,
scaraventarle in uno stato di indipendenza
da cui poter ricominciare su una base meno stolida.
Le promesse inespresse di quegli attimi fuggenti—
anche se si realizzano meno frequentemente
di una vincita alla lotteria—
le mantengono palpitanti di destino quel tanto
che basta perché persino nella Città Inerte2
i filosofi pazienti possano assaporare la libertà:
può essere comunque amore quello
che richiede una presentazione e schiocca
come un fasullo ossetto della fortuna, quando è tirato.3

Marina era nata dal mare, come lascia intendere il nome,
e per questo non è meno cara a Eliot che a Shakespeare4;
ma anche a terra aveva un mucchio di risorse:
bei seni ben piantati—nessun sciocco timore
che col tempo potessero afflosciarsi—
e un languido culetto a mandolino
che fingeva di non essere stato mai pizzicato;
lo spazio tra i denti, il neo sulla guancia sinistra;
era la Mahdi, Colei che era attesa!5

E Lud non riusciva a credere alla propria fortuna
quando Kris gliela portò come riscatto.
Tutti riconobbero i segni dell’antica fiamma6:
Lud, Marina e il suo ragazzo de jure7
furono girati e agitati, versati in un cono
di avvenimenti troppo piccolo e fatti traboccare
portando l’oliva con loro. Per Lud
fu l’ultima goccia; per la povera ragazza
un’occasione per raccogliere lo scopettone
e, per il ragazzo, solo un salto
sulla sponda di un matrimonio consumato:
una versione vivente dello scenario moderno.
Quello fu lo scotto che causò uno scatto
nella posizione di Lud nei confronti
delle donne in generale e della vita
in questo mondo in particolare.


  1. cfr. Dante Alighieri_, La divina commedia, Inferno, Canto I_, Virgilio, dopo aver parlato di sé e del suo passato sulla Terra.

  2. Roma (la città “eterna”)

  3. cfr. Shakespeare, Sonetto 116, versi 2-4.

  4. vedi T.S. Eliot, Marina; vedi anche Shakespeare, Pericle.

  5. segni che identificano il Messia mussulmano.

  6. cfr. Virgilio, _Eneide, _IV, 23, riguardo all’amore di Didone per Enea.

  7. lat. “di diritto”.

Canto X