Nail Chiodo

Guerre ludiche

Canto II

Traduzione dall’originale inglese di Alessandro Gallenzi.

Fu la città voluta da Afrodite1
a offrire il primo cimento con Bellezza.
Il nostro amico aveva tre anni appena,
e il Colosseo lo aveva già ingannato
con promesse di cruore e di terrori:
il fascino dei ruderi rivela
il proprio credo; a quell’età è l’assioma
del Druido a fornirci nutrimento.
Insieme alla nonna, che soleva fargli
da cicerone nelle sue escursioni,
stava uscendo di chiesa per andare
al vasto abbraccio di Piazza del Popolo.
Lei che non pianta mai gli artisti in asso,
la forma eterna, l’ êidos2, lo aspettava
al passo per tendergli un agguato;
per carpirgli lo sguardo si era messa
un manto di neve… rara veste
per quel luogo, e a lui del tutto ignota.
Si punse nel raccogliere la rosa;
l’anima fu assalita da una frotta
di domande irruenti: se esisteva
una tale bellezza, quel sermone
non era stato doppiamente insulso?
E perché, pur sapendo che esisteva,
la nonna non vi aveva mai accennato?
Non era per riprenderla che espresse
la sorpresa per una tale lacuna
nella sua versione, anche se sorgeva già
grande e sporca la coscienza del mondo.


  1. Virgilio, Eneide, I, 257.

  2. gr. “idea pura”, “forma assoluta”.

Canto III