Nail Chiodo

Guerre ludiche

Canto X

Traduzione dall’originale inglese di Alessandro Gallenzi.

Il tempo, già da un pezzo in seme, era troppo maturo
perché si potesse dire in faccia al Tempo: “Distruttore”;
a Lud era stato offerto su un piatto d’argento
più di quanto avesse mai sperato o sognato
solo per essere prontamente sparecchiato e sostituito subito
da altri rari bocconcini dal sapore armonioso
che lo ricaricavano finché alla fine
non poté fare altro che gridare: “Oh Dio…
Basta amore!… Sono sazio!”
Ritirarsi a trent’anni (dopo aver fatto i miliardi)
era il sogno dei contadini della sua generazione;
Farlo (sempre senza un soldo ma) dopo migliaia di scopate
era più in linea con il rango aristocratico
che non accrescerà i cahiers de doléances1 dell’umanità.
Fu così che Lud arrivò a credere onestamente
di poter fare a meno dell’ennesima brava donna,
di poter vivere da allora in poi
in un virile spirito di castità
e poter affrontare (finalmente) il proprio solitone2.
E sarebbe potuta andare proprio così
se non fosse stato per la variante selvaggia
dell’imperativo di Kant3, con tutta la sua influenza
totalmente e in nessun modo gratuita,
la quale suggeriva placidamente che un’anima
ritenuta attraente e in chiaro bisogno di attenzioni
non dovesse per quanto possibile rimanere trascurata:
con Lesley, come con la maggior parte delle ragazze
incontrate per caso a una festa, ciò significava
lanciarsi nella pista da ballo e puntarla.
E questo, infatti, fu quello che Lud si apprestò a fare,
con la precisione zen di uno che non ha nulla da guadagnare
e nulla da perdere; perché lui, di certo,
non aveva in mente lei _per sé _quando fece la sua mossa.
Il nostro giovane Casanova progetta di fare da ruffiano
per gli amici, per tenersi occupato
dopo il suo pensionamento anticipato;
l’idea gli balza in mente, spronata dal momento:
un modo per non sprecare l’esperienza acquisita
nel sedurre e adescare esemplari curiosi;
un investimento etico in risorse umane;
persino un nuovo tipo di militanza spirituale,
come avrebbe potuto decretare un Salvatore
politicamente corretto sulla linea di un “Seguimi
e farò di te un pescatore di donne4
”.
Mentre ballava il boogie con Lesley,
Lud elaborò l’intera deontologia;
l’indomani non sarebbe stato che un altro giorno
e lui l’avrebbe passata a Charly;
e alla fine della serata, di fronte alla porta di lei,
a fortiori5 non fu scambiato alcun bacio.
La sincerità del nostro accoppiatore sui generis
non può essere materia di dubbio;
ma non si può nemmeno biasimare Charly
per essersi chiesto cosa avesse in mente Lud:
mercante per esperienza e formazione,
era di natura sospettoso di qualsiasi donazione,
specie se questa consisteva in una signorina
bollente come il plutonio, anche se forse altrettanto ombrosa.
E così rinunciò a tentare le sue carte con lei,
lasciò che l’amico Lud godesse il suo droit du seigneur6
e gestisse il proprio portfolio di futures.
Che Lud allora ritornò sulla sua decisione
di non innamorarsi mai più di qualcuno
e, travolto dalla compassione
per la sua offerta rifiutata,
si infatuò di Lesley come un pesce lesso
non significa assolutamente che si fosse piegato
all’esumazione di vecchie velleità e speranze:
da allora in poi avrebbe potuto ancora amare, sì,
ma senza mai aspettarsi nulla in cambio;
ci sarebbe voluta pazienza perseveranza
consacrazione non egoistica, uno stile
quasi impercettibile in quanto del tutto fuori dal comune,
realizzazione paradossale delle immagini del sé
dell’epoca.7
Che fossero arrivati tempi meno licenziosi
era anche, in realtà, una questione di semplice aritmetica,
ma di una bellezza cosí intrinseca
da risolvere un’intera varietà di rompicapi.
Vale a dire:

1 / 7 = 0 . 1 4 2 8 5 7
2 / 7 = 0 . 2 8 5 7 1 4
3 / 7 = 0 . 4 2 8 5 7 1
4 / 7 = 0 . 5 7 1 4 2 8
5 / 7 = 0 . 7 1 4 2 8 5
6 / 7 = 0 . 8 5 7 1 4 2

una serie di espansioni omologhe, infinite
(nota come la Sinfonia dei numeri di Sukumar8,
dal nome del gentile avatar9 che la compose)
che scompigliano il velo della settima cifra
quel tanto che basta a rivelarne le meraviglie.
Il punto è che Lesley diventò la settima amante di Lud
e, come dimostrano questi numeri scherzosi,
l’armonia risulta inerente a un cuore sincero
quando viene diviso in sette parti.
Con lei Lud raggiunse il settimo cielo;
il loro amore fu perfetto, se mai amore lo fu.
Ma dopo solo qualche mese in cui lui
la inondò con ogni genere di attenzioni
a Lesley venne l’uzzolo di andare avanti
e seguire la propria vocazione libidinosa.
Anche Lud sentì un calo di tensione abissale,
una sensazione crescente di futilità e di noia
non diversa da quella di Dio il settimo giorno della creazione.10
Dopo essersi accomiatata da lui con il dovuto rispetto,
guadò prontamente le secche della preveggenza
e sguazzò nella scoperta di essere il tipo
di persona di una sola mente e genere
in questioni di preferenza sessuale.
Presto diventò una galante forza della natura,
protettrice degli oppressi e un terrore nei tribunali;
e Lud non poté che sentirsi orgoglioso alla fine,
essendo stato il suo amante, di esserle ancora amico.


  1. fr. Il libro delle lamentele del Terzo Stato prima della Rivoluzione francese

  2. termine usato in fisica per descrivere “entità localizzate, presenti nelle soluzioni numeriche dell’equazione di Korteweg e de Vries, che hanno la proprietà di sopravvivere a collisioni e incroci reciproci, nonostante il carattere non lineare di tale equazione di evoluzione.” In altre parole, è l’onda che spiega il motivo per cui esistono la permanenza e la continuità nell’universo. Curiosamente, fu scoperta per la prima volta nel lontano agosto 1834 dal fisico inglese J.S. Russell mentre osservava una barca trainata da un paio di cavalli lungo un fiumiciattolo: “La barca si fermò all’improvviso, ma non la massa d’acqua che la barca aveva messo in movimento…

  3. l’imperativo categorico, Kant, Critica della ragion pratica.

  4. cfr. Matteo, 4:19.

  5. lat. “a maggior ragione”.

  6. fr. “diritto del signore”; il diritto (e dovere) di un signore feudale di avere rapporti sessuali con la moglie di un vassallo la notte del loro matrimonio.

  7. cfr. Alasdair MacIntyre, Against the Self-images of the Age (Contro le immagini di sé dell’epoca, 1978).

  8. un divertimento del fisico C.V. Sukumar, Wadham College, Oxford.

  9. incarnato; nell’induismo, la discesa in forma corporea di una divinità sulla Terra.

  10. cfr. Friedrich Nietzsche, Il vagabondo e la sua ombra, 56 (“Solo gli animali più acuti e attivi possono provare la noia. Un tema per un grande poeta sarebbe la noia di Dio al settimo giorno della creazione.”).

Canto XI